L’arte della liuteria

L'arte della Liuteria a BarigazzoL’altro aspetto che si lega alla tradizione musicale della famiglia Tazzioli è rappresentato dall’arte della “liuteria”. L’origine di questa arte in famiglia si fa risalire a metà del 1800 quando Ottavio Lancellotti si recò a Roma come “ragazzo di bottega” presso un artigiano ebanista per apprendere tale mestiere. Gli ebanisti erano molto apprezzati in quegli anni per la costruzione di mobili. Il caso volle che l’artigiano oltre che ebanista, fosse anche liutaio. La tecnica usata dall’artigiano romano era ispirata alla cosiddetta “scuola francese”. Infatti nell’800 la maggiore scuola italiana, quella di Cremona, ebbe un periodo di crisi e molti liutai dell’epoca erano per lo più orientati alle tecniche della scuola francese. Da questo maestro Ottavio apprese l’arte della liuteria e dell’ebanisteria e, rientrato a casa, iniziò l’attività di costruzione di mobili pregiati e di strumenti musicali.

L'arte della Liuteria a BarigazzoL’arte della costruzione degli strumenti, prevalentemente violini e chitarre, proseguì negli anni ad opera dei nipoti Mario, Oreste e Melchiorre ed è oggi praticata con passione dal pronipote Fabrizio Tazzioli.

Egli continua, nel suo laboratorio di Barigazzo, l’arte che fu del bisnonno, anche se oggi la tecnica si ispira alla scuola di Cremona, che nel frattempo è divenuta famosa in tutto il mondo.

Fabrizio costruisce i suoi strumenti con passione e profonda conoscenza della materia, che va dalla scelta e lavorazione dei legni pregiati alla produzione propria delle vernici utilizzate. La qualità sonora dello strumento richiede una scelta accuratissima dei legni che devono avere caratteristiche particolari perché i suoni prodotti dai violini siano perfetti. Così dicasi per le vernici che devono essere assolutamente ricavate da prodotti naturali “vivi” che entrino in risonanza con i legni (cosa che un prodotto chimico non potrebbe mai fare). Così entrando nel suo laboratorio, a volte si sentono profumi naturali (propoli, cera d’api ecc.) che sono alla base delle sue vernici. Gli attrezzi per la lavorazione degli strumenti, sono per lo più, autocostruiti. Piccolissimi pialletti che servono per poter scavare anche negli angoli inaccessibili dello strumento , minuscole sgorbie dalle forme particolari assieme a incisori o morsetti strani. Insomma un mondo magico che sembra provenire da altri tempi.