Il folklore in Appennino

Il Gruppo Folkloristico Storico di Barigazzo, fondato neglia anni settanta, ebbe come animatore Ermes Ruggi che, arrivato nel paese in quegli anni, spinse i paesani a riunirsi per mostrare le magnifiche danze e le tradizioni del luogo.
Fin dalle prime battute, il gruppo folkloristico si distinse per le brillanti esibizioni (nel 1977 a Belgrado al Festival internazionale del Folklore).
Il gruppo svolge tutt’ ora attività di studio, ricerca e raccolta di materiale culturale di cui si avvale.
I costumi, fedelmente ed accuratamente riprodotti a seguito di ricerche operate sui documenti, foto e testimonianze, sono i costumi storici del gruppo in origine; le gonne delle donne e i pantaloni e i gilet degli uomini, sono realizzati dalla stessa sarta che realizzo gli ultimi negli anni settanta.
I balli, sono per lo più manfrine, polke, walzer e monferrine tipici della zona e, ad oggi, vengono insegnati da Giulia ed Elena; le musiche originali del luogo, sono tramandate dalla stessa famiglia Tazzioli (che ne detiene i diritti SIAE) di generazione in generazione; ad oggi i figli assieme ai nipoti, suonano ancora gli strumenti classici (violino, contrabasso, mandolino, chitarra, fisarmonica) dei propri nonni.
Inoltre, il gruppo organizza manifestazioni come commedie storiche dialettali recitate dai ragazzi del paese in “barigazzino”.
Ad oggi il gruppo conta c.a 50 componenti e gli eventi principali organizzati sono; nel mese di luglio,  la “Festa delle Giunchiglie”, manifestazione storica ripresa nel 2015 con balli e musiche tipiche del Gruppo Folkloristico e stand gastronomici con specialità tipiche come borlenghi e crescentine. L’ ultimo fine settimana di agosto, presso il teatro all’ aperto di Lama Mocogno la  rassegna del folklore “tra scialli ed archetti” con gruppi folkloristici dell’ appennino e, a febbraio, “E caranval d’na volta” il carnevale, com’ era vissuto in montagna nel primo dopo guerra.